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LA STORIA

La prima edizione del Premio letterario nazionale intestato allo scrittore siracusano Elio Vittorini (Siracusa, 1908 – Milano, 1966) ebbe luogo nel 1996, in occasione del trentesimo anniversario della sua morte, per volontà dell’editore Arnaldo Lombardi e dell’Amministrazione Provinciale di Siracusa presieduta dall’Avv. Mario Cavallaro. La cerimonia di premiazione ebbe luogo nella suggestiva sala ipostila del federiciano Castello Maniace. La Commissione giudicatrice, composta da autorevoli figure della cultura letteraria nazionale e presieduta da Natale Tedesco e da Vincenzo Consolo, venne chiamata a premiare tre opere concorrenti, che vennero inviate ad una giuria di lettori per la scelta del super premio. Vennero premiate: Il birraio di Preston di Andrea Camilleri, ancora sconosciuto al grande pubblico, Ritratto veneziano di Gustaw Herling e L’antidoto della malinconia di Piero Meldini. Il superpremio della giuria dei lettori venne conferito a Gustaw Herling.

Da allora, e per ben17 edizioni, il Premio è cresciuto sempre più, fino a diventare uno dei premi nazionali molto ambiti, quasi al pari del premio Strega e del premio Campiello. Anche la cerimonia di premiazione, per l’eccessiva partecipazione di pubblico dovette mutare sede e svolgersi all’Anfiteatro romano e successivamente al Teatro Greco dove convenivano circa seimila persone. A presentare il Premio si sono susseguiti Salvo La Rosa, Michele Mirabella, Maurizio Mannoni e, nelle ultime dieci edizioni il compianto Fabrizio Frizzi. Tra gli scrittori premiati nelle varie edizioni ci piace ricordare, tra gli altri, Claudio Piersanti, Amin Maalouf, Giuseppe Montesano, Melania G. Mazzucco, Niccolò Ammaniti, Giuseppe Bonaviri, Paolo Di Stefano, Roberto Alajmo, Maria Attanasio, Emma Dante, Nicola Lagioia, Ruggero Cappuccio, Paolo Sorrentino, Giuseppe Lupo, Carmine Abate, Pino Di Silvestro, Pietrangelo Buttafuoco, Roberto Andò, Valeria Parrella, Paolo Di Paolo, ed altri ancora.  

Un premio speciale veniva assegnato all’opera prima di uno scrittore esordiente, conferito, tra gli altri, a Fabio Stassi, Salvatore Scalia, Giulia Villoresi, Vanessa Ambrosecchio, Simona Lo Iacono, Alessandro Boffa, mentre di volta in volta veniva invitato un artista a realizzare il manifesto ufficiale e, tra questi, Piero Guccione, Gaetano Tranchino, Bruno Caruso, Enzo Sellerio, Enzo Patti, Giuseppe Sciacca, Lela Pupillo, Pino Di Silvestro, Franco Sarnari, e altri.

Sono stati ospiti del Premio Dario Fo, Luciano De Crescenzo, Piero Angela, Inge Feltrinelli, Roberto Cerati, Elvira Sellerio, Sergio Zavoli, Valeria Moriconi, Pippo Baudo, Carla Fracci, Melo Freni, Arnoldo Foà, Sandra Mondaini, Roberto Saviano, Vittorio Sgarbi, Valerio Massimo Manfredi, Leo Gullotta, Vincenzo Cerami, Pietro Grasso e altri ancora. Purtroppo non poté aver luogo la cerimonia della diciottesima edizione a causa della crisi della Provincia Regionale, l’Ente organizzatore del Premio che, anche nel mutare dei Presidenti, da Mario Cavallaro a Bruno Marziano a Nicola Bono, aveva continuità storica nel Direttore Generale dott.ssa Clelia Corsico e nel dott. Francesco Madeddu, veri animatori del Premio, quando già la Commissione aveva scelto i tre vincitori, Paola Mastrocola, Massimo Maugeri e Chiara Gamberale.

L’Associazione culturale “Vittorini-Quasimodo”, sorta nel 2013 per volontà dello scomparso editore Arnaldo Lombardi con l’intento di creare una Fondazione che desse continuità non solo al Premio, ma anche alle varie attività culturali di cui egli era stato promotore, ha trovato adesso fortunata accoglienza nella Confcommercio di Siracusa, nel Comune di Siracusa, e in particolare nell’Assessore alla Cultura Avv. Fabio Granata, e nella Fondazione INDA, grazie ai quali si rende possibile la ripresa, anche se con più modeste condizioni, del prestigioso Premio Letterario Vittorini.

Per onorare la memoria del suo fondatore, è stata istituita una sezione speciale, il “Premio Arnaldo Lombardi” destinato all’editoria indipendente e al prezioso e insostituibile lavoro che le piccole case editrici svolgono al servizio della cultura.