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RICORDO DI ARNALDO LOMBARDI a cura di Enzo PAPA

E’ morto all’età di 81 anni, l’editore Arnaldo Lombardi, figura tra le più importanti dell’editoria e della cultura siciliana e non solo di essa.

E’ morto di un male incurabile, lui fumatore impenitente, che nel giro di men che un anno è stato trascinato nelle buie stanze dell’erebo. Ha cercato di opporsi, come tanti, come tutti, ma alla fine anch’egli è rimasto sconfitto, preda della perfida e lusinghevole signora che tutto divora.

Sono stato suo collaboratore e consulente fin dai primi anni ottanta, quando da Palermo si trasferì a Siracusa avviando l’attività della sua casa editrice Ediprint in via della Maestranza. Scegliemmo insieme il simbolo, una palma, memori della sciasciana “La palma va a nord”, ma presa da una moneta del tiranno siracusano Dionisio. L’affascinava la cultura millenaria della nostra città, aspetti di essa poco conosciuti o da rivitalizzare, cimeli di una produzione culturale che sembrava svanita; ed è infatti del febbraio 1984 la sua prima importante edizione siracusana, la ristampa dell’introvabile “Storia di Siracusa” di Serafino Privitera.

Da allora, e per un quarantennio, è sempre riuscito ad accendere molte curiosità culturali  non solo come editore, ma anche come organizzatore di importanti e innumerevoli eventi culturali. Con lui hanno collaborato prestigiose figure di fama internazionale: nell’elenco dei collaboratori figurano, tra gli altri, Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo, Natale Tedesco, Andrea Camilleri, Bruno Caruso, Piero Guccione, Renato Guttuso, Salvatore Fiume, Massimo Gangi e tanti altri ancora, a testimoniare della stima e della fiducia di cui godeva. E’ riuscito a coinvolgere e a valorizzare  poeti, scrittori, storici, artisti, giornalisti, archeologi, organizzando collane e pubblicando saggi, studi, poesie, racconti, romanzi, e, tra i siracusani, opere di Iosina Fatuzzo, Liliane Dufour, Lucia Trigilia, Salvatore Russo, Renata Russo Drago, Giuseppe Voza, Cettina Voza, Pino Di Silvestro, Gaetano Tranchino, Giuseppe Giardina, Carmelo Miduri, Toi Bianca, Dari Scarfì, Enrico Di Luciano, e tanti altri ancora che non è facile ricordare ed elencare per cui sarò scusato, poiché si sa che ogni memoria gioca sempre con le sue ombre.

Ma tra gli eventi culturali da lui promossi non si può non far cenno al prestigioso Premio Vittorini, da lui ideato e fondato, che per ben 18 edizioni è stato come un fiore all’occhiello della nostra città. Lombardi trovò terreno fertile nella Provincia Regionale di Siracusa e nel suo illuminato Presidente Avv. Mario Cavallaro. Fin dalla prima edizione del 1966, ricorrendo il trentesimo della morte di Vittorini, e successivamente con i Presidenti che si sono succeduti, Bruno Marziano e Nicola Bono e con l’insostituibile contributo della Dirigente Clelia Corsico, cioè fino a che è esistita la Provincia Regionale, il Premio Vittorini è riuscito a conquistarsi un posto di rilievo nel panorama nazionale, accanto al Premio Strega e al Premio Campiello, anche per l’autorevolissima Giuria di cui sono stato Segretario. E’ inutile qui ricordare gli autori premiati e i numerosi personaggi di altissimo spessore culturale che sono intervenuti al Premio che, negli ultimi anni è stato presentato da Fabrizio Frizzi e che ha visto sempre stracolma la cavea del Teatro Greco.

Non c’è alcun dubbio che il Premio Vittorini e la complessiva attività di Arnaldo Lombardi sono stati determinanti nel far definire Siracusa città d’arte e di cultura e avviarla al riconoscimento UNESCO quale patrimonio dell’umanità.

Con un grande rammarico, tuttavia: che cioè, dopo la “chiusura” della Provincia Regionale (nell’ultima edizione addirittura non vennero consegnati i premi ai vincitori!), inutilmente Lombardi ed io cercammo, fino all’ultimo, di trovare delle soluzioni per far continuare il Premio Vittorini; ma su ogni nostra speranza prevalse la stupida indifferenza.

Finalmente oggi il Premio può ri-vedere la luce, certamente in dimensioni più ridotte, ma sempre con lo stesso spirito, con la stessa qualità e con lo stesso entusiasmo delle diciotto precedenti edizioni. Arnaldo Lombardi non potrebbe che essere felice della rinascita della sua creatura.